lunedì 11 aprile 2011

Ribelliamoci all'Europa per evitare una invasione - di M. C. Allam

Basta ipocrisie! Bene fa Berlusconi ad ammonire che l'Italia potrebbe uscire dall'Unione Europea nel momento in cui veniamo abbandonati di fronte all'emergenza clandestini. Confermando che questa Europa è essenzialmente un colosso di materialità asservita ai poteri forti che s'incarnano nell'euro, ma del tutto priva di un'anima che la renda capace di accogliere le istanze reali e profonde dei cittadini. E lo invito ad estendere il medesimo monito alle Nazioni Unite che ci vogliono imporre di accogliere i cosiddetti profughi anche se ne arrivassero a milioni, incuranti delle deleterie conseguenze per la popolazione italiana e indipendentemente dal fatto che in ogni caso ci rendiamo complici di regimi autoritari e della criminalità organizzata che lucrano sulla vita di persone che vengono sfruttate e raggirate.
Basta ipocrisie! Che ce ne facciamo di un'Europa che vergognandosi delle proprie radici giudaico-cristiane, svendendo i valori non negoziabili e tradendo l'identità cristiana finisce per essere incapace ad assumere una politica unitaria non solo di fronte all'emergenza dei clandestini, ma più in generale in politica estera, della difesa e della sicurezza? Prendiamo atto che questo deserto spirituale denuncia il falso dio dell'euro, che avrebbe dovuto sollevarci dalle difficoltà finanziarie ed economiche, mentre oggi ci ritroviamo ad essere più poveri, più disoccupati, più indebitati, più incapaci a competere sul mercato globalizzato. Se oltretutto l'Europa si traduce nella perdita della nostra sovranità imponendoci di acquisire acriticamente l'80 per cento delle nostre leggi recependo delle direttive dettate da una lobby scristianizzata, relativista, laicista, buonista e islamicamente corretta, mettendo a repentaglio le nostre certezze in tema di dignità della persona, sacralità della vita e centralità della famiglia naturale, ebbene non è forse arrivato il momento di dire basta?
Basta ipocrisie! Ribelliamoci al falso mito del profugo onnipotente di fronte al quale il mondo intero dovrebbe inchinarsi automaticamente accogliendo tutte le sue richieste senza battere ciglio. Nel mondo sono attualmente in corso circa una quarantina di guerre principali e decine di conflitti minori che complessivamente coinvolgono centinaia di milioni di persone. Per le Nazioni Unite sarebbero tutti potenziali profughi e avrebbero tutti il diritto di essere accolti in qualsiasi parte del mondo. Basta che loro bussino e noi siamo costretti ad aprire loro la porta. Se qualcuno bussa alla porta di casa nostra, noi l'accogliamo come ospite solo se ce lo possiamo permettere e solo se rispetta le stesse regole che ci hanno consentito di realizzare un soddisfacente livello di benessere materiale e di civiltà spirituale. Ebbene l'Onu vorrebbe imporci che nella nostra casa comune, l'Italia o la nostra città di residenza, noi saremmo costretti ad accogliere immediatamente e senza fiatare tutti coloro che si presentano alla frontiera. Ebbene se consideriamo che solo nella sponda meridionale del Mediterraneo e nell'Africa sub-Sahariana ci sono decine di milioni di persone che potrebbero vantare lo status di profughi o che comunque aspirano a venire da noi per fuggire alla miseria e all'ingiustizia, come potremmo immaginare di poterli accogliere se siamo precipitati nel panico per l'arrivo improvviso di appena 23mila tunisini e africani?
Basta ipocrisie! Rifondiamo queste Nazioni Unite che sono un mostro politico multi-cefalo legittimante di dittature che violano flagrantemente il loro stesso Statuto, onerosissimo, corrottissimo e inefficientissimo. Come può l'Onu immaginare di essere credibile quando l'organismo che dovrebbe risolvere la piaga della fame nel mondo, la Fao, sperpera oltre l'80% delle sue risorse per gli stipendi dei funzionari? Se l'Onu ha veramente a cuore la vita dei profughi, che insedi i centri di accoglienza a casa loro o nelle immediate vicinanze, in modo da non costringerli a sradicarsi dalla propria terra e a favorire il loro ritorno in seno ai propri cari non appena le condizioni lo permettano. Alla brava e mediatizzatissima Laura Boldrini, portavoce dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, domando: perché non si trasferisce a lavorare in Libia o in Tunisia, in Somalia o nel Sudan, invece che ripetere le solite denunce all'operato dei governi italiani standosene comodamente in un albergo di Lampedusa?
Basta ipocrisie! Lo sanno i nostri politicanti di sinistra e i nostri magistrati ideologizzati che le decine di migliaia di clandestini che giacciono sui fondali del Mediterraneo avevano pagato centinaia di euro per salire su quelle carrette del mare prima di morire affogati? Lo sanno che l'odioso traffico di esseri umani è diventato la principale fonte di profitto della criminalità organizzata superando i proventi derivanti dal commercio della droga? Come possono, per un verso, considerarsi «umani» opponendosi al reato di immigrazione clandestina e, per l'altro verso, considerarsi «umani» rendendosi concretamente complici e conniventi di questi cinici mercanti di morte che lucrano sulla pelle dei clandestini?
Basta ipocrisie! Caro Berlusconi vai avanti fino in fondo nella tua denuncia del lassismo e della miseria di quest'Europa. Non esitare ad assumere un atteggiamento di fermezza con queste Nazioni Unite che predicano bene e razzolano male. Non lasciarti intimidire dalla demagogia di questa sinistra e di questa magistratura che hanno come unico obiettivo il tuo allontanamento dal potere. Abbi a cuore unicamente il bene degli italiani e stai certo che gli italiani te ne saranno riconoscenti.

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