mercoledì 9 marzo 2011

Da Montanelli ad oggi...il mio piccolo contributo al giornalismo

Tanti anni fa (non so essere più preciso non per un finto pudore ma perché proprio non me lo ricordo) al corso di Storia del Giornalismo presso la Facoltà di Lettere Moderne laurea in Comunicazioni Sociali dell'Università Cattolica di Milano, intervenne, a lezione, il maestro Indro Montanelli. Di solito a quel corso non partecipava nessuno ma quel giorno l'aula, come potete immagine, non era strapiena: di più. Col mio Rapido (scooter utilissimo per i miei primi servizi giornalistici) raggiungi il parcheggio della Cattolica e subito mi precipitai in aula e, arrampicandomi su qualche collega non di corso, mi appollaiai in un angolo, tra taccuini di giornalisti veri e libri del Divin Maestro di noi universitari.
Da qualche giorno il professore aveva parlato dell'arrivo del grande giornalista e tutti noi, aspiranti e praticanti giornalisti, eravamo in subbuglio umorale e tecnico.
Per quel giorno riposi tante aspettative perché ero sicuro di poter catturare, in 45 minuti di lezione (lectio magistralis) i segreti di questo mestiere.
Così non fu.
Montanelli arrivò sommerso dagli applausi. Il professore neanche fece in tempo a presentarlo, anche perchè non c'era bisogno, che il grande giornalista prese il microfono in mano e disse: "Se qualcuno di voi qui dentro vuole fare il giornalista cambi mestiere che non c' posto e lavoro per nessuno".
Sentii solo quelle parole.
Me ne andai mandandogli mentalmente un improperio e dicendomi tra me e me: "Se tutti i vecchi come te non lasciano il posto ovvio che ce ne sarà sempre meno per i giovani giornalisti".
Fu sbagliato quel mio pensiero ma credo che sbagliò anche Montanelli. Continuai a seguirlo ed una volta pubblicò anche una mia lettera (anche se a nome di mia sorella!) sulla questione dell'eutanasia e mi rispose con lo stesso tono acre che risentii, anche per iscritto, quella voce odiosa e pungente che mi aveva allontanato non dalla professione ma dall'Aula.
A distanza di anni ricordo questo fatto perchè domani terrò un corso sulla comunicazione (come si scrive un comunicato stampa ed un articolo) a Milano per la CGM ed ai giovani aspiranti comunicatori presenti cercherò solo di regalare qualche piccolo segreto che ho imparato in questi 15 anni di giornalista di medio, anzi, basso livello invitando loro a provarci e riprovarci ancora se è questa la strada, la professione, che vogliono intraprendere.
Non li scoraggerò come non mi sono mai scoraggiato davanti ai "Carmina non dant panem" ripetutimi continuamente da mio padre a volte per stimolarmi, altre....non so sinceramente perchè.
I miei "carmina" per ora mi danno un po' di pane per la mia bocca e quella dei miei famigliari. Ho raggiunto anche un quasi livello di autonomia economica ed intellettuale. Sono andato avanti da solo, giorno dopo giorno, parola dopo parola, scritto dopo scritto, senza l'aiuto di nessuno se non di chi, anche leggendo questo pezzo sul mio blog, ha lasciato un commento che per me è sempre stato stimolo a scrivere ancora.
A scrivere ancora.

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