Pubblicato da La Bussola Quotidiana in occasione della Gpv 2011
«Auspichiamo e vogliamo impegnarci per educare alla pienezza della vita,sostenendo e facendo crescere, a partire dalle nuove generazioni, una cultura della vita che la accolga e la custodisca dal concepimento al suo termine naturale e che la favorisca sempre, anche quando è debole e bisognosa di aiuto». Sono queste le parole con le quali ha inizio il Messaggio dei vescovi italiani per la 33ma Giornata per la vita che si celebra il 6 febbraio.
All’indomani della promulgazione della legge italiana sull’aborto (Legge n.194 del 22 maggio 1978) la Chiesa italiana istituì, per la prima domenica di Febbraio di ogni anno, questa Giornata per la vita col monito: “La Chiesa non si rassegna e non si rassegnerà mai all’aborto”.
In questi 33 anni all’aborto non si sono mai rassegnati neanche migliaia di volontari, alcuni dei quali nel 1978 erano solo in grembo alle loro madri ed ora sono promotori di pregevoli iniziative pro life lungo il nostro Belpaese; altri sono in prima linea da sempre, dal 1975 quando, precorrendo i tempi e capendo con lungimiranza quello che stava succedendo, fondarono il primo Centro di aiuto alla vita nascente.Ogni anno i vescovi italiani indirizzano le iniziative dei pro life italiani con un loro messaggio e per il 2011, in linea con gli Orientamenti pastorali per il decennio in corso, ritorna il tema fondamentale dell’educazione.
Educare alla pienezza della vita è un tema vasto che parte appunto dal custodire la vita «dal concepimento alla morte naturale», e di favorirla sempre «anche quando è debole e bisognosa di aiuto», con la consapevolezza, citando Benedetto XVI, che “alla radice della crisi dell’educazione c’è una crisi di fiducia nella vita”, e che “smarrito il senso di Dio, l’uomo smarrisce se stesso”.
Visto che la ricorrenza è anche una giornata di ringraziamento e di festa, i vescovi ricordano e ringraziano non solo “…. le famiglie, le parrocchie, gli istituti religiosi, i consultori d’ispirazione cristiana e tutte le associazioni che giorno dopo giorno si adoperano per sostenere la vita nascente…”, ma anche i nonni (“che, con abnegazione, si affiancano alle nuove generazioni educandole alla sapienza e aiutandole a discernere, alla luce della loro esperienza, ciò che conta davvero”); e poi i sacerdoti come maestri di vita, per finire con gli insegnanti “che, con passione e competenza, introducono al mistero della vita, facendo della scuola un’esperienza generativa e un luogo di vera educazione. Anche a loro diciamo grazie”.
C'è dunque una concreta attenzione a chi, giorno dopo giorno, nel piccolo di casa sua, al lavoro o con la sua associazione, si accosta ad una madre in difficoltà per aiutarla a scegliere per la vita.
Monsignor Rino Fisichella, nella ricorrenza del Decennale del Centro di Aiuto alla vita di Roma, durante l’omelia disse ai volontari queste parole: “Nel Vangelo è scritto andate e portate frutto e che il vostro frutto rimanga. Gesù non dice che vedrete il vostro frutto. Oggi quindi per voi, che festeggiate i dieci anni del vostro centro con i 250 bambini salvati, è una doppia giornata di Grazia perché Gesù vi dà anche la possibilità di vedere il frutto del vostro volontariato”.
Parole accompagnate dai fatti: domenica infatti in tutta Italia, fuori dalle parrocchie sarà possibile incontrare i volontari dei Centri di aiuto alla vita con le inconfondibili Primule, il fiore della primavere, della rinascita.
Ognuno di noi può diventare genitore adottivo dei bambini che nasceranno nel 2011 anche solo portandosi a casa una piccola primula con un gesto di offerta che diventa necessaria concretezza. La piccola “carezza economica”, assieme alla meditazione sull’educare alla vita, sono la pienezza dell’impegno pro life e sono la miglior risposta che le mamme in difficoltà oggi si attendono.
2 commenti:
Ho ricevuto il PREMIO SUNSHINE AWARD ’11 e poiché trattasi di un premio che si passa ad altri, lo passo a te
Graxie di cuore come funziona? che devo fare? Ti serve l'Iban?
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