mercoledì 2 febbraio 2011

Solidarietà ai nostri fratelli tunisini

La mia intervista di ieri per Radio Mater a Mourad Aissa (tunisino, direttore del Centro per rifugiati politici di San Lupo per Connecting People) è stata una delle più belle della mia carriera giornalistica. Non solo conosco Mourad come uomo e padre, ma anche come professionista. Ieri l'ho conosciuto ancora di più come cittadino tunisino e cittadino del mondo. La chiarezza e la fermezza con la quale ci ha parlato della situazione in Tunisia ed in Medio Oriente, stridono con le parole urlate che leggiamo sui giornali e nelle opinioni di chi il Medio Oriente lo ha vissuto solo su Google Earth. Mourad si è anche spesso commosso ma è riuscito a portare a termine la diretta radio di un'ora rispondendo anche a tutte le domande degli ascoltatori. Ho pensato a lui come uomo, come padre che vive lontano, che sa che sua moglie e sua figlia sono laggiù nel mezzo di questa rivoluzione ed il suo misto di paura e speranza ha coinvolto tutti noi ascoltatori di Radio Mater che ci siamo commossi con lui. Mourad ha chiesto il sostegno dell'Occidente: non abbandonateci ora che stiamo facendo una rivoluzione democratica, venite ancora in vacanza in Tunisia, imprenditori non andatevi assumendosi lui stesso, ormai cittadino e lavoratore italiano, l'impegno di aiutare ancora di più il suo popolo da qua. Anzitutto, Mourad, la nostra preghiera di sostegno.... poi verremo anche come turisti ed i nostri figli cresceranno assieme.

(per chi fosse interessato la intervista è disponibile sulla Home Page di www.radiomater.org)

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