venerdì 26 novembre 2010

Fazio e Saviano... guardate il fico

Che vergogna, bisogna fare qualcosa. Il Cda della Rai ha dato il suo assenso per far intervenire a "Vieni via con me" anche quei malati che vogliono vivere e non solo essere uccisi, ma Fazio e Saviano hanno risposto negando questo spazio.
Di che cosa avete paura caro Fazio e caro Saviano?
Io Mario Melazzini lo conosco. Quando ero dirigente del Movimento per la vita italiano lo invitai ad un convegno a Bari, presi i contatti con lui, al telefono, ci fu un disguido ed ebbe un sacco di problemi all'aereoporto tali che giunse tardissimo ed in taxi all'albergo accompagnato dalla moglie e dall'assistente.
Non un rimprovero, non un sospiro, sempre e soli tanti grazie con quella voce che, a tratti, sembrava soffiata fuori dal cuore.
Il giorno dopo svolse una conferenza splendida: noi cinquecento a seguire ogni sua parola che, causa malattia, avevano anche il pregio di uscire lentamente (come un elenco adatto per vieni con me) e cosippure di enrtrare nel tuo cuore lentamente.
Da quel giorno Melazzini lo vidi ovunque come capitano di una battaglia per la vita: lui, là davanti, con la sua faccia, la sua vita, la sua famiglia, la sua anima e, perchè no, il suo corpo immobilizzato a trascinarci tutti fuori da questo immobilismo.
Con lui siamo stati da Napolitano a portare le firme per la petizione "Liberi di vivere" ma ci ha ricevuto il segretario generale Donato Marra. Era presente anche il deputato amico Antonio Palmieri, il cantante Ron, io come presidente del Centro di aiuto alla vita.
Tu Saviano che non hai paura della Camorra, hai paura di Melazzini?
Che cosa può farti Mario e chi come lui vuole vivere e non uccidere.
Sei così abituato a trattare con quelli che vogliono uccidere che ti fa paura uno che ti incoraggia a vivere?
Che ti succede Saviano.
Fazio, a te non rivolgo neanche una parola: nomina sunt consequentia rerum.
Fateli parlare e se non li fate parlare continueremo noi a tormentarvi per loro, continuando anche a pagare il canone Rai perché è Legge ma non perchè sia giusta la sua destinazione ma magari un giorno ce ne veniamo tutti li assieme ad aspettarvi, dopo i vostri sermoni di morte del lunedì sera, e ci avvicineremo a voi per sussurrarvi: venite via con noi, venire a scoprire quell'altro mondo silenzioso ma dignitoso che spesso è incollato davanti alla tv e vi guarda, decretando anche il vostro successo, ma al quale voi non sapete rivolgere il minimo sguardo.

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