mercoledì 8 agosto 2007

LEGGE 40 E RAI: UNA TRASMISSIONE IDEOLOGIA E FAZIOSA

Il presidente del Movimento per la vita italiano on. Carlo Casini ha inviato oggi una dura lettera di protesta all’on Landolfi, presidente della Commissione di Vigilanza Rai-Tv, ed a tutti i vertici della stessa azienda di Stato, al dott. Petruccioli, al dott. Cappon ed al dott. Ruffini, in merito alla trasmissione “W l’Italia diretta “ a cura di Riccardo Iacona, messa in onda martedì 7 agosto 2007 alle ore 21 con il titolo “Senza figli”.
« Desidero protestare nel modo più energico nei confronti della trasmissione – scrive Casini - presentata come una inchiesta sulla attuazione della legge 40/2004 recante norme sulla Procreazione Medicalmente Assistita. Si è trattato di una trasmissione totalmente unilaterale e largamente menzognera che, come tale, ha violato i principi fondamentali che dovrebbero presiedere al servizio televisivo di Stato: la completezza pluralistica dell’informazione , il rispetto della verità dei fatti e, naturalmente, il codice deontologico degli operatori dell’informazione”.
La missiva del presidente Casini, accompagnata da una puntuale relazione sul primo anno di attuazione della Legge 40, conteneva anche i seguenti punti di rilevante interesse:
1) Tutta la prima parte della trasmissione ha fatto credere che a causa della legge 40 si verificano numerose gravidanze trigemine. Ciò è falso, perché, come risulta dagli stessi dati forniti dal Ministro della Salute nella sua relazione al Parlamento del 28 giugno 2007, i parti trigemini nel 2005 (2,5%) sono diminuiti, sia pure di poco, rispetto al 2003 (2,6%) quando non esisteva ancora la legge 40. Quest’ultima, stabilendo il limite dei tre embrioni (numero massimo, certamente non obbligatorio!) ha, tra l’altro, eliminato del tutto le gravidanze plurime ( ben più pericolose delle trigemine) che nel 2003 avvenivano nella percentuale dello 0,2%.
2) E’ stata considerata scontata la riduzione di “successo” delle tecniche, indicandone la legge come responsabile ed omettendo, invece, di dire la vera causa della modesta riduzione delle gravidanze ottenute mediante la Fecondazione in Vitro (-2,7% nel confronto tra il 2005 e 2003): l’aumento dell’età delle donne ultra trentacinquenni che hanno fatto ricorso alla PMA nel 2005 rispetto al 2003 (+ 4,3%) e la corrispondente diminuzione delle donne giovani (-4,3%)
3) La seconda parte della trasmissione è stata dedicata alla diagnosi genetica pre-impianto omettendo di riferire sui molti inconvenienti ad essa collegati, primo fra tutti il numeroso ed inevitabile sacrificio di embrioni, parte dei quali non affetti da alcuna patologia.
4) E’ stato ripetuto il luogo comune della c.d. fuga di cittadine italiane verso centri esteri, tra l’altro facendo indebita propaganda a taluni di essi, senza offrirne alcuna seria dimostrazione ed anzi ignorando il dato certo della moltiplicata utilizzazione dei centri italiani dopo la legge 40. Il fatto che nel 2005 ai centri italiani si siano rivolte 27254 coppie mentre nel 2003 le pazienti erano state 17125 costituisce un segnale contrario alla tesi della fuga all’estero.

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