lunedì 26 luglio 2004

L’Angelo bianco di Campitello Matese

“E’ morta come un angelo ed è stata missionari negli Ospedali, tra i malati: ora Dio l’ha chiamata a sé”.
Ci ha salutato così Chiara, con le parole sempre serene di sua madre che al telefono mi dà la triste notizia.
“Domani invito anche te al matrimonio. Sì, al matrimonio perché questo non sarà un funerale ma il matrimonio di Chiara con Dio”.
Rimango ad ascoltarla gonfiandomi gli occhi di pianto ma non posso piangere, Chiara non vorrebbe, Chiara non l’ho mai vista piangere in tutti gli incontri qua in ufficio, con o senza gamba ingessata, ed in quella splendida settimana invernale a Campitello Matese.
Chiara l’ho vista sempre allegra, più che vista… sentita… vissuta sempre allegra, sempre vivace, sempre attenta con quel cervello sempre in funzione e troppo grande per essere contenuto in quel corpicino.
Con tutto quello che ha passato e sta passando come fa ad essere così serena?
Papà Gigi ci ha insegnato tutto il resto: papà Gigi è sempre presente, e sempre allegro.


Il nostro gruppo giovani ha avuto il dono di conoscere un angelo e solo oggi scopro la non banalità e non retorica di queste parole.

Chiara ci ha donato la sua compagnia, la sua attenzione, il suo genio per quella settimana invernale. Volevo tornare al prossimo Life Happening in Sicilia ma già sentiva che questa volta i problemi di salute l’avrebbero fermata.
Ci è passata accanto soffice e leggera come un velo facendoci assaporare la sua freschezza e la sua purezza e l’amore per la vita, nonostante tutto o forse proprio grazie a quel tutto.

Non ci sono molte altre parole, domani vado al suo matrimonio, poi vi saprò dire.

Ci ha amato e ci ama, questo lo so.

E chi ha sentito il suo cuoricino battere continuerà a sentirlo, serenamente, per il resto della vita

Giorgio


Nessun commento:

Posta un commento