Dalle 3.38 di questa mattina siamo svegli, i miei occhi a palla sono gonfi di lacrime che non posso far scendere per dare calma e coraggio ai nostri figli.
Abbiamo parlato loro del terremoto, dato le istruzioni per mettersi al riparo, fatto vedere i telegiornali ma soprattutto abbiamo vissuto assieme almeno 10/15 nitide altre scosse che si sono fatte sentire, prepotentemente, in quel di Venarotta (Ascoli Piceno) dove siamo per la fine delle vacanze.
Mia moglie Sara ha ricordi nitidi del terremoto che devastò Assisi e quindi ci sta insegnando a gestire questa nuova vita, questa convivenza con le scosse del terremoto.
Il terremoto è arrivato infido come una serpe, senza preavviso, con subito la botta forte che ha distrutto Amatrice, Accumuli, Artquata del Tronto (25 km da qui) e Pescara del Tronto.
Ma il terremoto è anche canaglia perchè come un tenace cecchino, ogni tanto spara un colpo, una scossa, per tenere la città sotto assedio, per tenere tutti noi all’erta, pronti a combattere con l’eventuale distruzione o con la devastazione della nostra mente.
Ora dobbiamo imparare a convivere con le scosse di terremoto. Aiutateci. Pregate per noi.
@giorjolly
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