Un partito single issue, l’esperienza di aborto? No Grazie
Durante la campagna elettorale del 2008 negli Stati Uniti i vescovi americani si sono premurati di fare alcune precisazioni a questo riguardo, ovvero sulla concentrazione dell’attenzione sui principi non negoziabili, che poteva sfociare nella nascita di un partito “single issue” oppure poteva dare l’impressione che l’elettorato cattolico fosse monotematico e non dimostrasse quindi una maturità politica consapevole del quadro generale e complesso dei problemi di un paese che non viene governato su un solo tema.
Simile questione l’abbiamo affrontata, in qualche modo e chi più chi meno indirettamente, con l’esperimento (chiamiamolo così) della lista “Aborto? No grazie” voluta e ideata da il direttore de Il Foglio Giuliano Ferrara e da alcuni giovani valorosi provenienti dal mondo pro life italiano.
Potremmo chiosare con il risultato numerico ottenuto da questa Lista (0,37% per cento, poco più di 133 mila voti), ma la nostra non deve, e non vuole, essere solo una conta delle schede a favore e non.
il successo o non successo di questa esperienza ha bisogno di altri parametri di riferimento.
Per il suo fondatore, Giuliano Ferrara, il successo consistette nell’aver scritto, su ognuna delle quattro milioni di schede elettorali “Aborto? No grazie”.
“Per me è già un successo – confidò agli intimi collaboratori – solo sapere che dentro la cabina elettorale ogni elettore sarà interrogato, scrutato da quell’occhiolino con scritto aborto no grazie.”
Quanto sarebbe costato un volantino diffuso a tutti gli italiani per una campagna pro life?
Certamente alcune conclusioni, anche basandoci sull'esperienza italiana, le dobbiamo trarre.
Anzitutto la vita, e quindi la vita politica, non è mai monotematica, ma è sempre sintesi di complessità: dare la priorità ai principi non negoziabili non significa trascurare gli altri, ma privilegiare gli architravi della costruzione politica senza dei quali tutto crolla.
Proprio questo intendevamo quando abbiamo insistito dicendo, in un capitoletto apposito, che l’origine di tutte le politiche è la persona umana: quei principi non negoziabili illuminano anche tutti gli altri che, se non sono affrontati nel rispetto di quelli, non possono venire adeguatamente risolti.
Assegnare a dei principi delle priorità non significa ragionare in modo monotematico.
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