Leggiamo insieme, per prepararci alla
Pasqua e al dopo Resurrezione, questa preghiera che Papa Francesco ha
scritto una quindicina di anni fa quando era vescovo di Buenos Aires. Una preghiera per ogni dito della mano
1.
Il pollice è il dito a te più vicino. Comincia quindi col pregare per
coloro che ti sono più vicini. Sono le persone di cui ci ricordiamo più
facilmente. Pregare per i nostri cari è "un dolce obbligo".
2.
Il dito successivo è l'indice. Prega per coloro che insegnano, educano e
curano. Questa categoria comprende maestri, professori, medici e
sacerdoti. Hanno bisogno di sostegno e saggezza per indicare agli altri
la giusta direzione. Ricordali sempre nelle tue preghiere.
3.
Il dito successivo è il più alto. Ci ricorda i nostri governanti. Prega
per il presidente, i parlamentari, gli imprenditori e i dirigenti. Sono
le persone che gestiscono il destino della nostra patria e guidano
l'opinione pubblica... Hanno bisogno della guida di Dio.
4.
Il quarto dito è l'anulare. Lascerà molti sorpresi, ma è questo il
nostro dito più debole, come può confermare qualsiasi insegnante di
pianoforte. È lì per ricordarci di pregare per i più deboli, per chi ha
sfide da affrontare, per i malati. Hanno bisogno delle tue preghiere di
giorno e di notte. Le preghiere per loro non saranno mai troppe. Ed è li
per invitarci a pregare anche per le coppie sposate.
5.
E per ultimo arriva il nostro dito mignolo, il più piccolo di tutti,
come piccoli dobbiamo sentirci noi di fronte a Dio e al prossimo. Come
dice la Bibbia, "gli ultimi saranno i primi". Il dito mignolo ti ricorda
di pregare per te stesso... Dopo che avrai pregato per tutti gli altri,
sarà allora che potrai capire meglio quali sono le tue necessità
guardandole dalla giusta prospettiva.
Jorge Maria Bergoglio
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