Qui in cortile da noi c'è un Presepe bellissimo ed è lì da tanti anni, così tanti che non ricordo neanche quanti, eppure iniziò con me, con qualche altro amico e su suggerimento della signora Lucia. Ricordo ancora la professoressa Agnese che disegnò le sagome; noi che le riportammo sul compensato e poi giù col seghetto a tagliare le forme con tanto di
piedistallo da conficcare nel terreno freddo e duro dei cortili di Milano. Ricordo poi la vernice data sopra per preservare le statuine dal tempo e dalle sue bizzarrie. Venti anni fa? di più? Almeno 25. Da qualche parte è tutto scritto. Alcune statuine sono rimaste quelle di allora, quelle che hanno almeno tre volte gli anni dei nostri figli. Alcune sono cambiate come è cambiato chi ogni anno si prende cura di allestire ancora il Presepe in via Ariosto 3. Da qualche parte è scritto tutto. Ora queste statuine parlano a me in un modo ed ai miei figli dicono che siamo arrivati da Nonno Paolo e nonna Rosy: parlano e con ognuno entrano in sintonia.
Il Presepe del cortile di via Ariosto 3 c'è sempre e senza mi sentirei spaesato. Già è difficile per chi come me da dieci anni vive lontano risentire i sapori di allora, ritrovare gli amici anche loro sposati, risentirsi a casa. Eppure quelle statuine ogni anno prendono vita e si sistemano al loro posto, parlano di tutti noi, di quando, venti anni fa (o venticinque?) correvamo per quell'asfalto, facevamo le Olimpiadi, giocavamo a Subbuteo e poi scrivevamo tutto su Il Cardinale Ariosto. L'ho detto: da qualche parte è tutto scritto.
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