Il fatto, anzi, il fattaccio di cronaca ormai lo conosciamo tutti da qualche giorno. Ieri pomeriggio, verso quest'ora, mentre tutti noi ci preparavamo ad una serata in famiglia e qualche migliaia di giovani invece stavano preparandosi per andare al Concerto tanto atteso di Jovannotti a Firenze, le agenzie hanno cominciato a battere una triste notizia che, in pochissimi minuti, grazie al web, ha fatto il giro del mondo."Crolla il palco allestito al PalaTrieste per l'esibizione di questa sera di Jovanotti. Una cinquantina di persone lo stavano montando quando intorno alle 14 la struttura alta una decina di metri è venuta giù. Immediata la richiesta di ambulanze del 118. A causa del crollo è deceduto un ragazzo triestino di vent'anni, Francesco Pinna, morto sul colpo. Numerosi i feriti, sei gravi, uno ricoverato in rianimazione all'ospedale Cattinara.Il concerto di Jovanotti previsto per questa sera alle 21.15 è stato annullato, come per il momento sono state sospese tutte le date del tour dell'artista."
Tutto sospeso.
Sospesi i nostri pensieri, per quel ragazzo e per i tanti amici che conosciamo arrampicarsi su quei pali per 5 euro l'ora;
sospesi gli sguardi verso l'alto e la bocca aperta delle migliaia di persone che volevano passare una serata a cantare;
sospese le note di Jovanotti e di tutti gli artisti colpiti, anche se con una forza minore, ma dalla stessa tragedia che ha ucciso Francesco, la sua famiglia, la sua fidanzata.
Sospese per ventiquattrore le parole di Jovanotti mentre hanno trovato luogo, come sempre in Italia, le speculazioni e le polemiche di ogni tipo.
Poi Lorenzo Cherubini, poco fa, ha battuto non un colpo ma una dichiarazione.
La facciamo nostra e ci uniamo al dolore di tutti e soprattutto dei cari di Francesco Pinna.
"Mi stringo alla famiglia di Francesco Pinna,in questo giorno di dolore assurdo. E' una disgrazia tremenda che colpisce la famiglia di uno studente lavoratore,un ragazzo di 20 anni,e non ci sono parole. Un ragazzo di 20 anni che stava lavorando perchè io potessi fare musica e il pubblico potesse divertirsi.Tutto si ribalta,dove doveva esserci gioia c'è il dolore più assurdo. Ciao Francesco,ti porterò per sempre nel mio cuore. Ai feriti nel crollo della struttura mando un abbraccio.Sono con voi ragazzi, le vostre ferite e fratture mi fanno male ma so che questa è la vostra vita come è la mia.Io sto sul palco che voi costruite,mi illumino delle luci che voi accendete,canto nell'impianto che voi fate funzionare.Rimettetevi presto,vi aspetto. Io e la mia famiglia,i musicisti e tutta la grande squadra di questo tour siamo in lutto per la tragedia che è successa a Trieste."
Il più grande spettacolo dopo la morte, ci insegnano, è il Paradiso.
Non so se tutti ci crediamo ma almeno possiamo dire che il più grande spettacolo dopo la morte è dividere lo stesso dolore, sospendere la vita, e mettersi in silenzio a chiederci tutti "perchè" consapevoli che non è vero che sempre e sempre "the show must go on".
Non è vero.
Ci si può fermare anche, per una preghiera corale, per un abbraccio silenzioso, per un solo pensiero e ricordare che per Francesco, ora, ad attenderlo, dopo tutti questi palchi, c'è il più grande spettacolo dopo la vita: il Paradiso
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