mercoledì 16 novembre 2011

Fratelli d'Italia...un'emozione Olimpica

Massimo e Mauro all'Olimpico
Penso che valga la pena andare a vedere la Nazionale anche solo i primi minuti, o meglio secondi, quando le squadre entrano in campo, si dispongono per gli inni e partono le note a tutti conosciuti. D'un tratto ognuno lascia sospeso il discorso che stava effettuando col proprio vicino o coi propri figli, scatta in piedi, gadget aperto a piene mani ed un coro solo, che sovrasta anche la banda, ad urlare: "Fratelli d'Italia, l'Italia s'è desta" e via cantando.

Un coro unico, potente, che arriva da dietro ma lo senti anche davanti!
Ieri sera Stadio Olimpico di Roma partita amichevole Italia-Uruguay siamo andati a vederla io, Mauro e Massimo (alla loro prima partita) con altri amici della Parrocchia San Lino e grazie ai biglietti gratis gentilmente offertici dall'Assessore alla Famiglia del Comune di Roma Gigi De Palo.
Nonostante la sconfitta subìta da parte dell'Uruguay, ho registrato la vittoria della famiglia allo Stadio, ovvero dell'andare coi figli maschi e femmine, avvolti nel tricolore, senza paura di dover scappare via di fretta.
Non mi voglio addentrare nella facile retorica: fossero sempre così le domeniche allo stadio.
Credo che il Calcio in Italia sia diventato difficile da seguire per le famiglie non sono per la violenza che ogni tanto lo accerchia ma anche per l'impraticabilità di seguire il calendario di gioco in modo che è difficile organizzarsi per tempo con i più importanti ritmi famigliari.
Ieri sera però è stata una bella serata anche quando tutto lo stadio in coro ha gridato "scemo scemo" all'arbitro: uno scemo ingenuo, timido, quasi parrocchiale!
Il massimo dell'insulto che si è letto sui cartelloni era: Uru...per te stasera sono guay!
Spero che anche ai miei figli, infreddoliti e mezzi addormentati, rimanga un buon ricordo di questa serata e l'insegnamento che anche il calcio, come la vita, non va preso troppo sul serio!


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