giovedì 20 ottobre 2011

Il vino dei Castelli e l'acqua di Roma: vi racconto Roma quando piove

largo argentina
dal mio ombrello
"Hanno sparato!" ci ha detto Mauro stamattina poco prima delle 6 correndo nel nostro lettone. Per fortuna nessun sparo (i balck block a quell'ora dormono) ma solo un gran temporale, o meglio gli Angeli che giocano a bocce in Paradiso (come ci veniva detto una volta). Da quasi dieci anni vivo a Roma ed ancora non ho capito come mai è praticamente impossibile gestire l'evento atmosferico denominato: precipitazioni. E dire che non è una cosa rara ed unica ma frequente, magari meno che in alcune zone di Italia ma comunque presente anche qui.
Non ricordo quante volte sono già stato a bere l'acqua a Ponte Milvio per abbassare il livello del Tevere;
non ricordo le numerose foto scattate a motorini improvvisamente svestitisi a scooter d'acqua; non ricordo neanche il numero di ombrelli da 5 euro comprato dai "vu cumprà" e che durano lo spazio di un temporale.
La pioggia a Roma è mitica: il vino è dei Castelli, ma l'acqua sicuramente di Roma.
La pioggia a Roma è mitica perché non è mai costante e durevole come a Milano: qui si abbatte sempre in modo violento e nella forma di un nubifragio.
dall'autobus
Le redazioni dei giornali puntano la telecamera fuori dalle finestre e tutto il mondo è invaso da questa notizia: metropolitane chiuse per allagamento, scuole chiuse per allagamento, traffico in tilt e pedoni bagnati e poco fortunati.
Stamattina ho messo fuori il naso alle 7, in pieno diluvio che a Roma è sinonimo di delirio: la via della Pineta Sacchetti intasata, impazzita: l'unica cosa che si muoveva erano le gocce d'acqua saltellanti da un cofano all'altro.
Sono rientrato in casa ed ho deciso di iniziare la rassegna stampa da lì.
Quando piove a Roma puoi arrivare tardi in ufficio tanto nessuno ci fa caso anche perchè in ufficio non c'è nessuno per farci caso.
Già due appuntamenti di lavoro mi sono saltati: mi hanno telefonato dicendomi che se ne tornano a casa tanto è impossibile raggiungere il posto di lavoro.
Impossibile prendere un taxi. Impossibile salire sugli autobus perchè per attraversare lo spazio tra il marciapiedi e dove si ferma il mezzo pubblico, scorre un canale d'acqua funestato dai coccodrilli.
Quando piove a Roma sembra sempre sia una catastrofe naturale e ti rendi conto di quanto sotto i piedi sia "bucata" questa città perchè "sputa" fuori ettolitri di acqua come se il Tevere avessi mille defluenti e pochi affluenti.
La città si pulisce ed allora capisci che la pioggia Ama Roma.
Tutti si fanno una fotografia ma stasera, tutti i romani, se continua così saranno già nervosi perchè qui sono, e siamo, tutti metereopatici.
Quando piove a Roma, insomma, sarebbe meglio starsene a casa sotto le coperte ed invece, me toccà venìqqua pe raccontavve che succede a Roma, e quanto sei bella Roma....quando piove!

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