martedì 13 settembre 2011

Il "ciao" di Nomadelfia è sempre un arrivederci

Ho parlato spesso di Nomadelfia nei miei libri, nei mie scritti, anche sui siti. Ci torno a parlare perchè dopo domani avverrà uno dei momenti più importanti nella storia di questo popolo: il cambio gruppo. Per chi vuole approfondire "la proposta" Nomadelfia consiglio il loro sito ma meglio ancora una visita (prendendosi un po' di tempo) presso la Comunità. Il cambio gruppo avviene ogni tre anni: le famiglie che hanno vissuto assieme nei vari gruppi famiglia vengono "rimescolate" e ripartono nuovi gruppi famiglia composti da altre persone che devono così ricominciare da capo il vivere quotidiano, ventiquattro ore al giorno, in contatto, collaborazione, condivisione di tutto. Solo gli spazi per la notte sono riservati alla sola famiglia di origine.

Questo sistema regge Nomadelfia da sempre ed è uno dei momenti più affascinanti ed assieme emotivi della vita di questo Popolo. Si può capire la umana gioia nel cambiare finalmente gruppo o l'umano dispiacere nel lasciarne uno in cui ci si è trovati a perfezione.
Da qualche anno poi la Comunità ha un gruppo famiglia pure qui a Roma a via del Casale di San Michele, zona Monte Mario.
Di loro ci avrete sicuramente sentito parlare spesso, soprattutto di Giancarlo ed Antonietta, i capigruppo.
Qui a Nomadelfia in Roma abbiamo battezzato Massimo (privilegio concessosi e per il quale saremo sempre grati), abbiamo svolto incontri culturali, ho portato il Movimento per la vita a svolgere i suoi direttivi, ho portato tanti amici a conoscere la realtà ed il buon vino, ci siamo trovato i lunedì serra di Maggio per il Santo Rosario ma soprattutto noi, io e Sara, abbiamo trovato la nostra prima comunità religiosa di riferimento quando, neo romani, eravamo un po' spaesati.
Poi, come tutte le conoscenze che si rispettino, anche la nostra verso Nomadelfia è cresciuta ed è diventata vera a propria amicizia con Giancarlo ed Antonietta, i loro figli naturali, quelli affidati e le altre famiglie che si sono succedute: Nico e Milva, Lorenzo e Chiara ed ora Nazareno e Clara.
Qui a Roma vive anche mamma Irene, la prima mamma di vocazione, persona illuminata e cara che con me spesso ha usato il bastone ma da queste persone accetti con dolcezza anche le bastonate (molte delle quali mi meritavo).
Giancarlo di Nomadelfia e Massimo 
Stasera Giancarlo ed Antonietta, dopo sette anni, ci salutano e torneranno a Grosseto presso la Sede principale.
Un distacco preannunciato e difficile, per noi.
Un segno dei tempi.
Ora comunque io e Sara, ed i nostri figli, siamo ben integrati nella Parrocchia San Lino e quindi abbiamo una comunità che ci accoglie.
Detto questo, cari Giancarlo ed Antonietta, vi ringraziamo per l'amicizia di questi anni che è stata vera, pura, disinteressata e siete stati, anche per noi, due "genitori" in più a Roma, quelli che non abbiamo qui per motivi di lontananza.
Grazie. E che sia un arrivederci. Certo, sarà difficile passarvi a trovare tutte le domeniche a Grosseto o di ritorno dalle ferie, però sarà sempre la vicinanza spirituale a farci presenti.
Ciao, a presto.

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