venerdì 9 settembre 2011

Gianfranco Fini: l'uomo che sussurrava ai molluschi (M.Veneziani)

Sai chi ho rivisto? Quel leader politico di destra, quello lungo, col naso lungo, il viso lungo, come si chiamava? Gianfranco Mini? No, non credo che si chiamasse così, forse mi sovviene Mini per il partitino piccino piccino che fondò ed affondò.

O si chiamava Gianfranco Dini? No, quello era un altro, anche lui fece il ribaltone e passò dall'altra parte. Sarà allora Gianfranco Vini? Ma dai, mi confondo perchè a un certo punto lui si ubriacò, cominciò a sragionare e barcollare. O si chiamava Gianfranco Bini? Ma no, mi ricordo così perchè era uno e bino, in giorno era di destra e uno di sinistra, un giorno fascista ed uno antifascista, un giorno alleato ed uno nemico, un giorno super partes e un altro sub partes.
Sarà Gianfranco Pini? Ma no, era lungo e stretto come un albero, però più cipresso che pino.
Sarà Gianfranco Finti perchè non credeva in quel che diceva? No, no. Eppure era uno famoso ai suoi tempi, andava forte in tv e ai comissi, come lui diceva in emiliano, parlava bene anche su cose che ignorava. Una volta faceva i saluti romani tra camicie nere & berretti verdi, poi si mise la kippah e finì col tubo e maschera inabissato.
Già, finì, finì.... ma non aveva un nome del genere?
Così lo chiamavano a Montecarlo, monsieur Finì, dove combinò un casinò.
Ma ora che fa? Andò in maternità, fumava tanto, poi passò al bocchino.
Ora vive in una Camera, presiede un ente inutile, un'aula sorda e grigia, diceva uno che gli piaceva.
L'hanno ribeccato con i molluschi. Il paese è in crisi e lui raccoglie stelle marine. Un sub-poeta.

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